Piccola guida sulle elezioni in Francia

Breve guida per saperne di più sulle elezioni francesi di domenica.

Quando si vota

Domenica 23 aprile oltre 45 milioni di francesi voteranno per il primo turno delle elezioni presidenziali e l’eventuale secondo turno si terrà il prossimo 7 maggio.

Come si vota

Il Presidente francese è eletto a suffragio universale diretto. Nel primo turno i cittadini votano per il candidato preferito. Se nessun candidato raggiunge il 50 per cento più uno dei voti, i due candidati più votati accedono al ballottaggio. Il candidato più votato al secondo turno è eletto Presidente.
I candidati in tutto sono 11, ma di fatto solo 5 otterranno percentuali di voti rilevanti.

I candidati principali

Emmanuel Macron   (Centro)

39 anni, originario di Amiens, sposato con Brigitte Togneux. Ex segretario generale all’Economia dell’Eliseo sotto la presidenza Hollande ed ex ministro dell’Economia durante il governo socialista di Manuel Valls, tra il 2014 e il 2016. Candidato alla presidenza per il movimento En March! (In cammino), da lui fondato nell’agosto 2016. Definendosi come indipendente, Macron è favorevole all’Unione Europea e molto liberale, sia in economia che per quanto riguarda i diritti civili.

Marine Le Pen   (Estrema Destra)

48 anni, originaria di Neuilly-sur-Seine, divorziata, compagna di Louis Alliot, tre figli. Europarlamentare dal 2004 e già candidata alle presidenziali francesi del 2012, quando arrivò terza con il 17,9% dei voti, dietro a Hollande e Sarkozy. Candidata alla presidenza per il Fronte Nazionale, di cui è diventata presidente nel 2011 succedendo al padre Jean-Marie. Fortemente nazionalista, sostenitrice dei prodotti locali, antieuropeista, schierata contro l’immigrazione. È coinvolta in un’inchiesta per aver violato il divieto ad assumere i propri collaboratori al Parlamento Europeo.

François Fillon   (Destra)

63 anni, originario di Le Mans, sposato con Penelope, cinque figli. Ex primo ministro dal 2007 al 2012 sotto la presidenza Sarkozy e più volte ministro in governi di centrodestra. Candidato alla presidenza per il Partito dei Repubblicani, dopo aver battuto alle primarie Alain Juppè. Rappresentante dell’ala destra del partito, cattolico praticante, erede del gollismo, liberista in economia. Ha posizioni conservatrici su una serie di temi, come diritti civili e immigrazione. È coinvolto in una inchiesta sull’assunzione della moglie come assistente parlamentare.

Jean-Luc Mélenchon   (Estrema Sinistra)


65 anni, originario di Tangeri, divorziato, una figlia. Ex senatore, tra il 1986 e il 2010, ex delegato del ministro dell’Educazione nel governo Jospin, tra il 2000 e il 2002, europarlamentare dal 2009. E già candidato alle presidenziali del 2012, quando arrivò quarto con oltre l’11% dei voti. Candidato alla presidenza per il movimento La France Insoumise (Francia ribelle), da lui fondato nel febbraio 2016. Sostiene l’uscita della Francia dalla Nato ed è considerato un simbolo anti globalizzazione.
Benoît Hamon   (Sinistra)

50 anni, originario di Saint-Renan, sposato con Gabrielle Guallar. Ex europarlamentare, tra il 2004 e il 2009, ex ministro delegato all’economia sociale e solidale nel governo Ayrault ed ex ministro dell’educazione nazionale nel primo governo Valls. Candidato alla presidenza per il Partito Socialista, dopo aver battuto alle primarie il primo ministro uscente Manuel Valls. Rappresentante dell’ala riformista del partito, è un sostenitore del “reddito universale”. È accusato di sostenere posizioni “islamo-gauchiste”.

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